Diabete di tipo 1: benefici dal trapianto autologo non-mieloablativo di cellule staminali emopoietiche


Nel 2007, sono stati riportati gli effetti del trapianto autologo non-mieloablativo di cellule staminali emopoietiche ( HSCT ) in 15 pazienti con diabete mellito di tipo 1.
La maggior parte dei pazienti si è liberata dalla dipendenza da Insulina e ha raggiunto livelli normali di emoglobina glicata A(1c) [ HbA1c ] durante un periodo medio di follow-up di 18.8 mesi.

Per verificare se questo effetto fosse dovuto al mantenimento della massa di cellule beta, è stato effettuato un monitoraggio continuo dei livelli di peptide C dopo trapianto nei 15 pazienti iniziali e in altri 8 pazienti.

Un gruppo di Ricercatori brasiliani ha condotto uno studio per determinare il livello di peptide C dopo trapianto autologo non-mieloablativo di cellule staminali emopoietiche in pazienti con recente diagnosi di diabete mellito di tipo 1 nel corso di un follow-up più lungo.

Lo studio prospettico di fase 1/2 ha riguardato 23 pazienti con diabete mellito di tipo 1 (età compresa tra 13 e 31 anni ) diagnosticato nelle 6 settimane precedenti sulla base di osservazioni cliniche di iperglicemia e confermate da misurazioni dei livelli sierici di anticorpi anti-decarbossilasi dell’acido glutammico.

L’arruolamento ha avuto luogo nel periodo 2003-2008 con un follow-up protrattosi fino a dicembre 2008.

I livelli di peptide C costituivano l’endpoint primario e sono stati misurati durante il test di tolleranza dopo pasto misto, prima e in diversi momenti successivi al trapianto.
Gli endpoint secondari includevano la morbilità e la mortalità associate al trapianto, i cambiamenti temporali nella rischiesta di Insulina esogena e i livelli sierici di HbA1c.

Durante un periodo osservazionale medio di 29,8 mesi ( da 7 a 58 mesi ) 20 pazienti senza precedente chetoacidosi e non-trattati con corticosteroidi nel regime preparatorio sono diventati indipendenti da Insulina.
Di qusti pazienti, 12 hanno mantenuto lo stato raggiunto per una media di 31 mesi ( da 14 a 52 mesi ) e 8 hanno avuto una ricaduta e hanno ricominciato ad assumere Insulina a basse dosi ( 0.1/0.3 UI/kg ).

Nel gruppo libero da Insulina, i livelli di HbA1c sono risultati inferiori al 7% e il valore medio di AUC ( area sotto la curva ) dei livelli di peptide C è aumentato in maniera significativa da 225 ng/mL 2 ore prima del trapianto a 785.4 ng/mL da 2 ore prima a 24 mesi dopo il trapianto ( P<0.001 ) e a 728,1 ng/mL da 2 ore prima a 36 mesi dopo il trapianto ( P=0.001 ).

Anche nel gruppo momentaneamente indipendente da Insulina, il valore medio dell’area sotto la curva dei livelli di peptide C è aumentato da 148.9 ng/mL da 2 ore prima del trapianto a 546.8 ng/mL da 2 ore prima a 36 mesi ( P=0.001 ) e il risultato si è mantenuto a 48 mesi.
In questo gruppo 2 pazienti sono ritornati a essere indipendenti da Insulina dopo trattamento con Sitagliptin ( Januvia ), che è risultato associato a un aumento dei livelli di peptide C.

Due pazienti hanno sviluppato polmonite nosocomiale bilaterale, 3 pazienti disfunzioni endocrine tardive e 9 pazienti oligospermia.

Non si sono verificati decessi.

In conclusione, dopo un periodo osservazionale medio di 29.8 mesi in seguito a trapianto autologo non-mieloablativo di cellule staminali emopoietiche in pazienti con recente diagnosi di diabete mellito di tipo 1, i livelli di peptide C sono aumentati in maniera significativa e la maggior parte dei pazienti ha raggiunto l’indipendenza da Insulina con un buon controllo glicemico. ( Xagena_2009 )

Couri CE et al, JAMA 2009; 301: 1573-1579



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