Nessuna rilevanza clinica degli anticorpi contro l’insulina nei pazienti con diabete di tipo 1 trattati con Exubera


Ricercatori del Profil Institut fur Stoffwechselforschung di Neuss in Germania hanno valutato l’impatto dello sviluppo di anticorpi ad alta o a bassa affinità contro l’insulina sulla tolleranza al glucosio postprandiale, la durata dell’azione dell’insulina, e la sicurezza clinica nei pazienti con diabete di tipo 1 che stavano assumendo Insulina per via inalatoria ( Exubera ).

A tal proposito è stato compiuto uno studio prospettico, randomizzato, in aperto e per gruppi paralleli che ha visto coinvolti 47 pazienti con diabete di tipo 1 che hanno ricevuto Insulina NPH due volte al giorno associata ad Insulina per via inalatoria preprandiale ( gruppo INH n = 24 ) o ad Insulina sottocutanea preprandiale ( gruppo SC n = 23 ), per 24 settimane.

Studi di provocazione alimentare e di clamp euglicemico sono stati compiuti nei giorni consecutivi al basale, alla 12.ma e alla 24.ma settimana.
Sono stati monitorati gli eventi avversi.

Per i gruppi INH e SC, i livelli medi di anticorpi contro l’insulina sono stati mediamente di 3.5muU/ml e di 2.6muU/ml al basale, rispettivamente, contro 101.4muU/ml e 4.3muU/ml alla 24.ma settimana.

Alla 24.ma settimana, i cambiamenti rispetto al basale sono risultati simili in entrambi i gruppi per concentrazione glicemica massima ( Cmax ), area sottostante la curva di concentrazione glicemica nel tempo, e durata dell’azione dell’insulina.

Nessun evento avverso è stato attribuito agli anticorpi contro l’insulina.

Sulla base di quanto emerso è stato possibile affermare che nei pazienti con diabete di tipo 1 trattati con Insulina per via inalatoria lo sviluppo di anticorpi ad alta o a bassa affinità contro l’insulina non ha alterato la tolleranza al glucosio postprandiale, non ha modificato il profilo di tempo d’azione dell’Insulina , o la tollerabilità.
In questo studio non è emersa alcuna rilevanza clinica degli anticorpi contro l’insulina. ( Xagena_2005 )

Heise T et al, Diabetes Care 2005; 28: 2161-2169



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