Diabete di tipo 1 e sindrome polighiandolare autoimmune
Il diabete mellito di tipo 1 deriva dalla distruzione autoimmune delle cellule beta produttrici di insulina, ed è caratterizzato dalla presenza di autoanticorpi verso le cellule insulari e beta.
Fino ad un terzo dei pazienti sviluppa una sindrome autoimmune polighiandolare.
Il 15-30% dei soggetti con diabete mellito di tipo 1 presenta una malattia tiroidea autoimmune ( malattia di Hashimoto o malattia di Graves ), dal 5 al 10% ha diagnosi di gastrite autoimmune e/o anemia perniciosa, dal 4 al 9% malattia celiaca, lo 0.5% ha malattia di Addison e dal 2 al 10% mostra vitiligine.
Queste malattie sono caratterizzate dalla presenza di autoanticorpi contro la perossidasi tiroidea ( per la tiroidite di Hashimoto ), il recettore del TSH ( per la malattia di Graves ), le cellule parietali o il fattore intrinseco ( per la gastrite autoimmune e/o anemia perniciosa ), la transglutaminasi tissutale ( per la malattia celiaca ) e la 21-idrossilasi (per la malattia di Addison ).
La diagnosi precoce di anticorpi e disfunzioni latenti organo-specifiche è necessaria per mettere in allerta i medici, e per prendere opportuni provvedimenti al fine di prevenire la malattia conclamata.
L’ipotiroidismo di Hashimoto può causare aumento di peso, iperlipidemia, gozzo e può influenzare il controllo del diabete, le mestruazioni e l'esito della gravidanza.
Al contrario, l'ipertiroidismo di Graves può indurre perdita di peso, fibrillazione atriale, intolleranza al caldo e oftalmopatia.
La gastrite autoimmune può manifestarsi attraverso carenza di ferro o anemia da carenza di vitamina B12 con stanchezza e neuropatia dolorosa.
Le caratteristiche cliniche della celiachia includono dolori addominali, anomalie della crescita, infertilità, bassa mineralizzazione delle ossa e anemia da carenza di ferro.
L'insufficienza surrenalica può causare vomito, anoressia, ipoglicemia, malessere, stanchezza, debolezza muscolare, iperpotassiemia, ipotensione e iperpigmentazione generalizzata. ( Xagena_2009 )
Van den Driessche A et al, Neth J Med 2009; 67: 376-387
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