Il diabete mellito non-controllato influenza le risposte alle terapie contro il tumore della mammella


Sono stati studiati i meccanismi attraverso i quali l’iperglicemia riesce ad influenzare, anche con l’aiuto del tessuto adiposo, la sensibilità delle cellule di tumore della mammella al Tamoxifene, un farmaco anti-ormonale ( inibitore selettivo del recettore per gli estrogeni ) utilizzato nel trattamento di alcune forme di questa neoplasia, quelle con recettori per gli estrogeni ( ER+ ).

E' stato evidenziato che la glicemia troppo elevata modifica la sensibilità delle cellule del tumore della mammella al Tamoxifene in condizioni sperimentali ( le cellule venivano esposte in laboratorio ad una concentrazione di glucosio a livelli simili a quelli riscontrati nel diabete ).

Il glucosio influenza la sensibilità delle cellule tumorali al Tamoxifene agendo sul fattore di crescitaCTGF ( Connective Tissue Growth Factor ).

Anche gli esami condotti sulle biopsie di tumore della mammella ER+ hanno confermato che una maggiore espressione del fattore CTGF risulta correlata alla resistenza ai trattamenti antitumorali.

Di rilievo anche il ruolo delle cellule adipose nell’interferire con una buona risposta alle terapie antitumorali. L’eccesso di glucosio infatti, promuove la secrezione di interleuchina-8 ( IL-8 ) da parte degli adipociti e in questo modo modula il fattore CTGF sulle cellule di tumore della mammella e ne riduce la risposta al Tamoxifene.

E' pertanto raccomandato uno stretto controllo della glicemia nelle donne diabetiche affette da carcinoma della mammella, anche allo scopo di ottenere una migliore risposta ai farmaci antitumorali.

L’individuazione del CTGF come mediatore della responsività al Tamoxifene, potrebbe inoltre portare a farne un futuro bersaglio terapeutico per contrastare la farmaco-resistenza nelle pazienti diabetiche affette da carcinoma mammario.

Diabete e tumori sono legati da una relazione pericolosa. Il diabete mellito di tipo 2 infatti aumenta del 20% il rischio di ammalarsi di tumore della mammella e, viceversa, il 16-20% delle donne affette da carcinoma mammario presenta anche diabete o alterata tolleranza al glucosio.
Una serie di studi ha inoltre dimostrato che le persone affette da diabete mellito presentano forme tumorali più aggressive e questo comporta un aumento della mortalità correlata al tumore, attraverso vari meccanismi.
L’iperglicemia associata al diabete peggiora la risposta dei farmaci utilizzati nel trattamento del tumore alla mammella sia agendo direttamente sulle cellule tumorali, che alterando il cosiddetto microambiente del tumore.

Nel caso del tumore della mammella, il microambiente è particolarmente ricco di cellule adipose e di precursori di queste cellule, le cosiddette cellule staminali mesenchimali ( hMSC ) che possono fungere sia da riserva di energia per le cellule tumorali, sia secernere molecole-segnale in grado di promuovere la proliferazione e l’invasività delle cellule tumorali. ( Xagena_2017 )

Fonte: EASD ( European Association for the Study of Diabetes ), 2017

Xagena_Medicina_2017